VOTA ANTONIO!
Uno di due
Agosto . Anno
domini 2012 . Brasile . Tempo di Elezioni politiche . Per me , straniero non
interpellato dalle urne , tempo di osservazione disinteressato e basso
interesse per i contenuti politici . Attenzione focalizzata su altri aspetti ,
meno impegnati ma più peculiari da raccontare e , chiaro , condividere con i
miei manzoniani quattro lettori .
Partiamo
da alcune piccole premesse . In Brasile le
eleições municipais equivalgono alle nostre comunali in tutto e per tutto .
Si eleggono Veradores (in pratica , i
nostri consiglieri comunali) e il Prefeito
(paragonabile al nostro sindaco). Il numero dei veradores cambia a seconda
della grandezza della città . Fin qui tutto bene.
Il
primo tratto caratteristico delle elezioni
, e di divergenza con le nostre,
è la totale inutilità di importanza dei partiti dei quali i candidati
fanno parte . Capiamoci . I partiti in
Brasile ci sono , eccome , e alcuni sono
anche grandi come il Partido do
Movimento Democrático Brasileiro (PMDB)
che conta quasi 2 milioni e mezzo di tesserati
(e già il dato fa riflettere visto che il più grande partito italiano
conta un milione in mezzo di tesserati ma con una popolazione che è un terzo
quella brasiliana) . Ma qui quello che conta sono le persone . Le facce , i nomi
. Non si vota il partito si vota l’uomo , la donna , e molto più spesso , il personaggio .
A
prova di ciò posso portare un esempio . Alle ultime elezioni la persona più
votata nello Stato de Sao Paulo come deputato Federal (nostro parlamentare per
intenderci) è stato un certo Tiririca . Non starò a dilungarmi sull’argomento ,
ma tenete presente che questo signore è un pagliaccio . Dico veramente , non
sto offendendo nessuno . E’ un pagliaccio della televisione , un comico . Non
credo che sia stato votato perché faceva parte del Partido da Republica (PR) ma
piuttosto a causa della sua celebrità e di una virale campagna politica basata
prendendosi gioco della sua , per
personale ammissione , ignoranza . La cosa ancora più preoccupante non è che
abbia vinto, ma che in Parlamento si sia
dimostrato molto più preparato e propositivo di molti suoi colleghi politici di
professione .
Detto
ciò entriamo nel vivo del mio post e dell’argomento che voglio trattare .
Come
dicevamo quello che contano sono le facce , i nomi .
Molti
di voi sanno che in Brasile tutti hanno un apelido
, un nomignolo , un diminutivo . Tanto per capirci tutti sanno che Pelè non
si chiamava cosi ma bensì Edson Antes do
Nascimento . Un apelido appunto .
Il
fatto che tutti abbiano un soprannome è fondamentalmente dettato da due necessità .
La
prima è perché i brasiliani hanno nomi lunghissimi tipo Fernando de Oliveira
dos Santos Nascimento , tanto per capirci e tagliare corto . Questo per motivi legati al fatto che i
figli prendono nel loro cognome sia il cognome della madre che quello del padre
.
L’altro
è che , con incredibile costanza , i cognomi brasiliani si ripetono in modo
spaventoso . La quantità di Da Silva , Dos Santos e De Oliveira è
impressionante .
Io
non sono immune al contagio alla legge dell’apelido
. Ma mi è andata bene , per tutti sono semplicemente O Italiano . Direi che è una fortuna rispetto ad alcuni ragazzi che
conosco che passano da un geografico Jamaica
(per via dei capelli con i tred o ,
questo non mi è dato sapere , dai gusti similtabagistici) , a un poco generoso Coxinha (personaggio della televisione
brasiliana che incarna un uomo falso e disonesto) o un laconico Boca de Lata (bocca di latta , per via
dell’apparecchio dentale) .
Come
ho già accennato altre volte i brasiliani sono un popolo estremamente
affascinante e fantasioso e questa necessità di trovare soprannomi , come
spesso accade , è stata trasformata in virtù .
E ,
si sa , chi sono le persone più virtuose di tutte ? Chiaro ! I politici in
campagna elettorale !
Nella
città brasiliane durante il periodo delle elezioni ,la città è tappezzata di
pubblicità elettorali (di che tipo ne parleremo nel prossimo post) un pochino
come da noi . Ma .
Ma i candidati non si presentano , in molti casi
, con i loro nomi originali , troppo difficili da ricordare e poco intriganti
ma con i loro “nomi di battaglia” .
Tali
nomi si dividono in due categorie fondamentali : I Figli di e I Faccio il.
Nella
categoria dei Figli di si nascondono
uno stuolo di , come dice il nome stesso , figli di politici famosi che nelle
loro locandine si presentano sorridenti con il loro padri che , mano sulla
spalla dei pargoli , tentano di appoggiare il perpetuare del potere sulla prole . Abbiamo quindi una
schiera di Fulano Filho , Marcos Filho , Antonio Filho a cui rispondono
americanismi alla Joao Alberto Junior e Luciano Abreu Junior .
Ma ,
senza ombra di dubbio , la categoria esilarante è quella dei Faccio Il . A seguire una piccola selezione
.
Marcos Da Farmacia – Marcos della Farmacia
Porteiro
Barnabé – Portiere (del palazzo) Barnabè (ma chi lo conosce cosi? I condomini?)
Julião
do Lanche – Giulio del Chiosco di cibo . (No comment)
Boy
do Algodão Doce – il Ragazzo dello Zucchero Filato (qui neanche un accenno di
nome)
Nivaldo
Mudanças- Nivaldo dei Trasolochi
Cidinha
da Praça do Comércio – Cidinha della Piazza del Commercio (cosi’ sai anche dove
trovarla)
Luiz
Japones- Luiz il Giapponese (motivazione oscura visto che nella locandina non
mostra tratti orientali . Mi auguro che la sua orientalità non si riferisca ad
altri leggendari attributi )
Potrei
continuare per ore . Credetemi ne varrebbe la pena . Che io ricordi l’unico
politico in Italia che collego la sua situazione con il nome lo fece
involontariamente .Erano tempi d’oro e il nostro ministro delle Finanze si
chiamava Fantozzi . Adesso un bel Josè
dos Milagres non ci dispiacerebbe eh?