mercoledì 3 ottobre 2012

VOTA ANTONIO !


VOTA ANTONIO!  

Uno di due

Agosto . Anno domini 2012 . Brasile . Tempo di Elezioni politiche . Per me , straniero non interpellato dalle urne , tempo di osservazione disinteressato e basso interesse per i contenuti politici . Attenzione focalizzata su altri aspetti , meno impegnati ma più peculiari da raccontare e , chiaro , condividere con i miei manzoniani quattro lettori .

Partiamo da alcune piccole premesse . In Brasile le eleições municipais equivalgono alle nostre comunali in tutto e per tutto . Si eleggono Veradores (in pratica , i nostri consiglieri comunali) e il Prefeito (paragonabile al nostro sindaco). Il numero dei veradores cambia a seconda della grandezza della città . Fin qui tutto bene.

Il primo tratto caratteristico delle elezioni  , e di divergenza con le nostre,  è la totale inutilità di importanza dei partiti dei quali i candidati fanno parte . Capiamoci . I partiti  in Brasile ci sono , eccome ,  e alcuni sono anche grandi come il Partido do Movimento Democrático Brasileiro (PMDB) che conta quasi 2 milioni e mezzo di tesserati  (e già il dato fa riflettere visto che il più grande partito italiano conta un milione in mezzo di tesserati ma con una popolazione che è un terzo quella brasiliana) . Ma qui quello che conta sono le persone . Le facce , i nomi . Non si vota il partito si vota l’uomo , la donna ,  e molto più spesso , il personaggio .

 

A prova di ciò posso portare un esempio . Alle ultime elezioni la persona più votata nello Stato de Sao Paulo come deputato Federal (nostro parlamentare per intenderci) è stato un certo Tiririca . Non starò a dilungarmi sull’argomento , ma tenete presente che questo signore è un pagliaccio . Dico veramente , non sto offendendo nessuno . E’ un pagliaccio della televisione , un comico . Non credo che sia stato votato perché faceva parte del Partido da Republica (PR) ma piuttosto a causa della sua celebrità e di una virale campagna politica basata prendendosi gioco della sua , per  personale ammissione , ignoranza .  La cosa ancora più preoccupante non è che abbia vinto,  ma che in Parlamento si sia dimostrato molto più preparato e propositivo di molti suoi colleghi politici di professione .

 

Detto ciò entriamo nel vivo del mio post e dell’argomento che voglio trattare .

 

Come dicevamo quello che contano sono le facce , i nomi .

Molti di voi sanno che in Brasile tutti hanno un apelido , un nomignolo , un diminutivo . Tanto per capirci tutti sanno che Pelè non si chiamava cosi ma bensì  Edson Antes do Nascimento . Un apelido appunto .

Il fatto che tutti abbiano un soprannome è  fondamentalmente dettato da due necessità .

La prima è perché i brasiliani hanno nomi lunghissimi tipo Fernando de Oliveira dos Santos Nascimento , tanto per capirci e tagliare corto  . Questo per motivi legati al fatto che i figli prendono nel loro cognome sia il cognome della madre che quello del padre .

L’altro è che , con incredibile costanza , i cognomi brasiliani si ripetono in modo spaventoso . La quantità di Da Silva , Dos Santos e De Oliveira è impressionante .

Io non sono immune al contagio alla legge dell’apelido . Ma mi è andata bene , per tutti sono semplicemente O Italiano . Direi che è una fortuna rispetto ad alcuni ragazzi che conosco che passano da un geografico Jamaica (per  via dei capelli con i tred o , questo non mi è dato sapere , dai gusti similtabagistici) , a un poco generoso Coxinha (personaggio della televisione brasiliana che incarna un uomo falso e disonesto) o un laconico Boca de Lata (bocca di latta , per via dell’apparecchio dentale) .

 

Come ho già accennato altre volte i brasiliani sono un popolo estremamente affascinante e fantasioso e questa necessità di trovare soprannomi , come spesso accade , è stata trasformata in virtù .

 

E , si sa , chi sono le persone più virtuose di tutte ? Chiaro ! I politici in campagna elettorale !

 

Nella città brasiliane durante il periodo delle elezioni ,la città è tappezzata di pubblicità elettorali (di che tipo ne parleremo nel prossimo post) un pochino come da noi . Ma .

Ma  i candidati non si presentano , in molti casi , con i loro nomi originali , troppo difficili da ricordare e poco intriganti ma con i loro “nomi di battaglia” .

 

Tali nomi si dividono in due categorie fondamentali : I Figli di e I Faccio il.

Nella categoria dei Figli di si nascondono uno stuolo di , come dice il nome stesso , figli di politici famosi che nelle loro locandine si presentano sorridenti con il loro padri che , mano sulla spalla dei pargoli , tentano di  appoggiare il perpetuare  del potere sulla prole . Abbiamo quindi una schiera di Fulano Filho , Marcos Filho , Antonio Filho a cui rispondono americanismi alla Joao Alberto Junior e Luciano Abreu Junior .

 

Ma , senza ombra di dubbio , la categoria esilarante è quella dei Faccio Il . A seguire una piccola selezione .

 

Marcos Da Farmacia – Marcos della Farmacia

Porteiro Barnabé – Portiere (del palazzo) Barnabè (ma chi lo conosce cosi? I condomini?)

Julião do Lanche – Giulio del Chiosco di cibo . (No comment)

Boy do Algodão Doce – il Ragazzo dello Zucchero Filato (qui neanche un accenno di nome)

Nivaldo Mudanças- Nivaldo dei  Trasolochi

Cidinha da Praça do Comércio – Cidinha della Piazza del Commercio (cosi’ sai anche dove trovarla)

Luiz Japones- Luiz il Giapponese (motivazione oscura visto che nella locandina non mostra tratti orientali . Mi auguro che la sua orientalità non si riferisca ad altri leggendari attributi )

 

Potrei continuare per ore . Credetemi ne varrebbe la pena . Che io ricordi l’unico politico in Italia che collego la sua situazione con il nome lo fece involontariamente .Erano tempi d’oro e il nostro ministro delle Finanze si chiamava Fantozzi . Adesso un bel  Josè dos Milagres non ci dispiacerebbe eh?

 

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